venerdì 11 marzo 2016

Marzo

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S'estende la luce e, con essa, il tempo.

lunedì 7 marzo 2016

Nuove dal Condor


Nuove dal Condor. Altri quattro brasiliani tra gli imputati del Condor.

Le ultime udienze dibattimentali del processo Condor sono state dedicate ad Omar Venturelli,desaparecidos, ex prete e militante dei Mir, uno dei gruppi di estrema sinistra di unità proletaria, scomparso subito dopo il golpe di Pinochet. Ci sono state, in particolare, le testimonianze di Mireya Garcia, Jorge Barudy e Pablo Berchenko, importanti per ricostruire le sorti del Professor Venturelli, probabilmente eliminato a Maquehue, la base aerea nei pressi di Temuco, secondo quanto emerge dalla preziosissima deposizione di medico Barudy, l'ultimo ad aver visto Venturelli vivo nella nottetra il 3 e il 4 ottobre del 1973.
Per quanto riguarda le evoluzioni processuali, sono stati rinviati a giudizio altre quattro persone di nazionalità brasiliana, responsabili, secondo l'accusa, di aver collaborato per la realizzazione del Plan Condor e colpevoli della scomparsa di altri connazionali.
Per ulteriori informazioni, www.24marzo.it. Le udienze riprenderanno il 17 marzo.

Alla fondazione Basso l'incontro con i rappresentanti del liceo e i testimoni delle ultime udienze del Processo Condor.

“La memoria è l'anima”. Così uno dei rappresentanti degli studenti del Liceo "Leonardo da Vinci" di Fiumicino, ricorda il valore della memoria, parafrasando un pensiero di Umberto Eco, per ringraziare i testimoni del processo Condor venuti in Italia per il caso Venturelli, l'ex prete e militante dei Mir.
Ci sono anche Maria Maz Venturelli, Mireya Garcia e gli altri testimoni ad accogliere gli studenti che grazie alla Professoressa Nanni hanno approfondito questa pagina di storia che si fa fatica a studiare in tutti i licei d'Italia. Maria Paz Venturelli è la figlia di Omar Venturelli e ha già testimoniato al processo Condor nell'aprile 2015, mentre gli altri testimoni hanno raccontato la loro versione sul caso della scomparsa dell'attivista nelle udienze del 25 e 26 febbraio.
Venturelli è uno dei tanti desaparecidos. Prete a difesa dei mapuches nell'occupazione delle terre regalate ai coloni, viene sospeso a divinis e, diventato professore all'università cattolica, si sposa conFresia Cea Villalobos. Nel '71 nasce la loro figlia Maria Paz, Pacita, come la chiamava suo padre, che oggi vive a Bologna e rappresenta una delle tante testimonianze del Plan Condor.
Omar Venturelli viene fatto prigioniero durante il golpe cileno del 1973: il suo corpo non è mai stato ritrovato. L'ultimo a vedere il Professor Venturelli è proprio il medico Barudy che ha reso una importante testimonianza. In base a quanto aveva ascoltato da un prigioniero che aveva sentito il Professore lamentarsi e piangere per la sua imminente fine in un volo della morte, Venturelli sarebbe sparito nel campo aereo di Maquehue, per essere poi gettato in mare da uno degli elicotteri di Arellano Starck.
All'incontro alla fondazione Basso c'è anche il Professor Pablo Berchenko dell'Università d'Aix en provence, la cui deposizione è stata importante per ricostruire la questione dei bandi militari con i quali il governatore Ramirez, tra gli imputati del processo, aveva individuato i suoi nemici politici. “La giustizia cilena ha rinunciato alla sua funzione per molti anni. Per me è una grande soddisfazione sapere che si realizza qui una vera giustizia, quella di poter dire davanti ad una Corte quello che non abbiamo potuto dire per molti anni e perché la memoria di Omar Venturelli non si perda”.
C'è anche Mireya Garcia dirigente dell'associazione dei famigliari dei desaparecidos stranieri che non trattiene la commozione nel sapere quei giovani così commossi e desiderosi di conoscere il passato e di portare avanti la ricerca della verità.
“Voglio ringraziare quei ragazzi: sono uno spettacolo. Emozionarsi è una espressone di umanità. La lotta per la memoria è una lotta per il futuro. Quello che ha fatto la dittatura non si può superare perciò si può trasformare e vale la pena di stare qui con voi a sentire questi ragazzi”.
Maria Paz Venturelli supera l'emozione e spiega che questo processo è soprattutto un atto egoistico: “è vero che la giustizia non ha frontiere né tempo ma è anche vero che siamo qui per cittadini italiani: guardatemi, sono italiana. Le vittime del processo Condor sono tutte italiane. Anche Giulio Regeni era italiano. Non dimenticatelo mai. E pensate adesso agli immigrati: sono loro i desaparecidos di oggi. Quando sono arrivata in Italia avevo due anni e l'Italia mi ha accolto. Fino al 1989 non sono potuta tornare in Cile. C'è anche Patrizia Sacco di Amnesty che ringrazia i ragazzi del Liceo ed è molto felice che si sia parlato anche del caso Regeni: “arrivo dal presidio che abbiamo organizzato oggi per la verità e giustizia per Giulio”.
L'incontro si chiude con una riflessione del professor Berchenko, a proposito della memoria: “non esiste una memoria ma tante memorie. Anche i militari hanno avuto la loro memoria con la quale si è prodotto uno scontro con la memoria dei sopravvissuti, la memoria non legittimata, vietata. Lo è stata per molto tempo”.