martedì 17 gennaio 2017

19 condanne e 8 assoluzioni: si chiude il processo Condor


19 assoluzioni e solo 8 condanne: è questo il resoconto del processo Condor. La sentenza emessa dalla Terza sezione della Corte d’Assise di Roma, arriva dopo due anni di dibattimento e quasi vent’anni di indagini. È nel 1999 che il p.m. Capaldo, che ha guidato l’azione della pubblica accusa assieme alla Dottoressa Tiziana Cugini, inizia ad indagare sulla morte di alcuni sudamericani di origini italiane all’interno dell’Operazione Condor, la grande alleanza tra le giunte militari del Sud America e gli Stati Uniti contro il “pericolo rosso”.
Prima della chiusura del dibattimento, una questione processuale ha di molto rimandato l’uscita della sentenza che è arrivata alla fine di una lunga camera di consiglio durata più di cinque ore.
Molte le assoluzioni e poche le condanne: fa discutere la decisione su Nestor Troccoli, detto “il torturatore”, appartenente ai servizi segreti, assolto per “non aver commesso il fatto”, così come fanno discutere le assoluzioni di tutti gli altri imputati uruguaiani, ad accezione per Juan Carlos Blanco, ex ministro degli esteri dell’Uruguay. Condannati all’ergastolo anche i cileni Hernán Jerónimo Ramírez Ramírez, direttore amministrativo e militare e responsabile della repressione politica della provincia di Cautin dopo il Golpe, Rafael Ahumada Valderrama, ufficiale dell’esercito del reggimento Tanca, i boliviani Luis García Meza Tejada, presidente della Bolivia dall’80 all’81, Luis Arce Gómez, ex ministro dell’interno e i peruviani Francisco Morales-Bermúdez Cerruti, presidente dal ‘75 al 1980, Pedro Richter Prada, ex primo ministro e Germán Ruiz Figueroa, a capo dei servizi segreti. Tutti gli altri rinviati a giudizio sono stati assolti mentre nei confronti degli altri imputanti, morti nelle more del procedimento, è stata emessa una sentenza di non luogo a procedere.
Il processo Condor non si ferma qui: in attesa di leggere le motivazioni della sentenza che arriveranno entro novanta giorni dalla emissione della decisione, la sentenza verrà appellata.

L’elenco degli imputati condannati all’ergastolo, di quelli assolti, e di quelli morti durante il processo:

Ergastolo
Cileni:
1. Ramírez Ramírez, Hernán Jerónimo
2. Ahumada Valderrama, Rafael
Uruguaiani: 
3. Blanco, Juan Carlos
Boliviani:
4. García Meza Tejada, Luis 
5. Arce Gómez , Luis
Peruviani: 
6. Morales-Bermúdez Cerruti, Francisco 
7. Richter Prada, Pedro 
8. Ruiz Figueroa, Germán
Defunti
1. Arellano Stark, Sergio Víctor 
2. Contreras Sepúlveda, Juan Manuel Guillermo 
3. Ramirez Pineda, Luis Joaquín 
4. Moren Brito, Marcelo Luis Manuel 
5. Paulós, Iván 
6. Alvarez Armellino, Gregorio Conrado
Assoluzione
Uruguaiani
1. Arab Fernández, José Ricardo 
2. Gavazzo Pereira, José Horacio "Nino" 
3. Larcebeau Aguirregaray, Juan Carlos 
4. Mato Narbondo, Pedro Antonio 
5. Maurente Mata, Luis Alfredo 
6. Medina Blanco, Ricardo José 
7. Ramas Pereira, Ernesto Avelino 
8. Sande Lima, José 
9. Silveira Quesada, Jorge Alberto 
10. Soca, Ernesto 
11. Troccoli Fernández, Jorge Néstor 
12. Vázquez Bissio, Gilberto
13. Chávez Dominguez, Ricardo Eliseo
Cileni
14. Espinoza Bravo, Pedro Octavio 
15. Aguirre Mora, Daniél 
16. Luco Astroza, Carlos 
17. Moreno Vásquez, Orlando 
18. Vásquez Chauan, Manuel Abraham
Peruviani
19. Martínez Garay, Martín


Il Processo Condor

Libera, i desaparecidos e il Plan Condor

Tra il processo Condor e Libera esiste un filo conduttore che parte dalla condivisione della ricerca di giustizia per arrivare all'affermazione di una memoria attiva, vigile, viva: affinché eventi del genere non avvengano più, non si può dimenticare! La vicenda dei desaparecidos e le brutture criminali delle dittature militari ci impongono di marciare assieme a tutti coloro che ancora attendono, dopo moltissimi anni, verità e giustizia. È per questo che Libera ha deciso di seguire il Processo Condor avviato in Italia, e prima ancora i processi che già si stavano celebrando a Roma per le vittime argentine di origine italiana. L'impegno vicino ai familiari non può e non deve limitarsi al contesto nostrano ma è nostra responsabilità costruire ponti di memoria e riscatto internazionale, avvicinare storie, vissuti e persone affinché si esca da condizioni personali di dolore ed isolamento per creare reti e sinergie!
Qui di seguito vi spiegheremo che cos’è e da dove nasce, chi sono le vittime italiane e quali imputati sono stati rinviati a giudizio per questi delitti.

Che cos’è il PROCESSO CONDOR?
Il processo Condor è il procedimento penale iniziato nel febbraio 2015 che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise di Roma e che ha portato al rinvio a giudizio, dopo 15 anni di indagini, di 35 persone – tra boliviani, cileni, uruguaiani e peruviani - per l’uccisione, la scomparsa e la tortura di 23 cittadini di origine italiana, nel Sud America delle dittature. In base all’art 8 del codice penale che rappresenta un’eccezione al principio di territorialità, è possibile perseguire un crimine anche commesso all’estero quando il “delitto offende un interesse politico dello Stato, ovvero un diritto politico del cittadino. È altresì considerato politico il delitto determinato, in tutto o in parte, da motivi politici”. Il procedimento si attiva su richiesta del Ministero della Giustizia. Secondo la Cassazione (n. 23181/2004), sono da qualificarsi come politici, ai sensi dell’art. 8 c.p. “i delitti quali l’omicidio volontario, il sequestro di persona e le lesioni personali volontarie che siano stati commessi in territorio estero in danno di cittadini italiani non in circostanze occasionali ma in esecuzione di un preciso piano criminoso diretto alla eliminazione fisica degli oppositori ad un determinato regime senza il rispetto di alcuna garanzia processuale ed al solo scopo di contrastare idee tendenze politiche delle vittime, in quanto iscritte a sindacati, partiti politici o associazioni universitarie”. Questa interpretazione dell’art. 8 c.p. è stata data dalla Cassazione in un altro processo instaurato in Italia a carico di un esponente del cessato regime militare argentino al quale si addebitava la commissione dei suddetti reati che hanno causato moltissime sparizioni forzate di cittadini italiani in Argentina, in esecuzione di uno stesso disegno criminoso collegato al Plan Condor.
Il processo Condor, dopo la requisitoria del Pm e le conclusioni degli avvocati di parte civile e degli imputati, si appresta a concludersi in questi giorni: la sentenza è attesa per il 17 gennaio 2016.

Che cos’è il PLAN CONDOR?
Il processo prende il nome dalla vastissima operazione “Plan Condor” che mirava a contrastare l'insediamento di governi socialisti in America Latina, attraverso un vero e proprio terrorismo di Stato, con la tortura, l’omicidio e soprattutto la sparizione forzata degli oppositori politici, la cosiddetta desaparicion. Per evitare che la rivoluzione cubana potesse allargarsi, le autorità sudamericane dei governi militari e quelle statunitensi, avevano risposto con il Plan Condor, il piano che prevedeva lo scambio di informazioni e l’azione congiunta dei governi militari, coordinate dagli Stati Uniti che consideravano il Sud America come il loro “giardino di casa”. È solo nel 1992, però, che emerge il disegno criminoso del Plan Condor con la scoperta di alcuni documenti della polizia del Paraguay, “gli archivi del terrore”: 700 mila pagine contenenti i documenti e le foto degli oppositori politici uccisi, torturati e scomparsi e le prove della collaborazione tra le giunte militari.

VITTIME italiane del PLAN CONDOR (Fonte 24marzo.org)

Luis Stamponi nasce il 14 febbraio del 1935 a Punta Alta, in Argentina.
Dirigente del PRT-Bolivia. Rivoluzionario argentino istruitosi a Cuba, il "Che" Guevara lo nomina nel suo diario e gli chiede di accompagnarlo nella sua esperienza rivoluzionaria in Bolivia. La dittatura del Generale Banzer riesce a catturarlo il 28 settembre del 1976 a Llallagua, in Bolivia, e dopo interrogatori e lunghe sessioni di tortura, lo consegnano il 15 ottobre 1976 alla frontiera di La Quiaca, alla gendarmeria argentina che lo trasferisce a Buenos Aires. Portato al centro di detenzione clandestino "Automotores Orletti", arriva pochi giorni prima che il campo venga smantellato in seguito alla fuga di due prigionieri. Si presume che sia stato ucciso in Uruguay insieme agli altri detenuti di Orletti.

Omar Roberto Venturelli Leonelli è nato a Capitán Pastana nel febbraio del 1942, dirigente del M.I.R, era stato uno dei sacerdoti che aveva guidato i mapuches nell'occupazione delle terre regalate ai coloni europei e per questo venne sospeso a divinis dal vescovo Bernardino Piñera, zio del Presidente omonimo. Diventato professore all’Università Cattolica di Temuco, si era sposato con Fresia Cea Villalobos. Nel 1971 nacque la loro figlia Maria Paz Venturelli Cea, oggi residente a Bologna. Si è consegnato il 25 settembre 1973 presso la Caserma Tucapel dove è stato visto in vita da altri prigionieri fino al 10 ottobre, data in cui si presume sia stato ucciso. 

Andrés Humberto Domingo Bellizzi Bellizzi, nato il 21 aprile 1952 a Montevideo, militante della ROE (Resistencia Obrero Estudiantil), venne sequestrato il 19 aprile 1977 a Buenos Aires. Tra gli imputati per l’omicidio Bellizzi figurano i Cileni Contreras Supulveda e Juan Manuel Guillermo.

Edmundo Sabino Dosetti Techeira - (19/11/1952, Montevideo, Uruguay). Venne sequestrato a Vicente López, in provincia di Buenos Aires, insieme a sua moglie Ileana Sara María García Ramos il 21 dicembre 1977. Militante nei Grupos de Acción Unificadora (GAU), è ancora desaparecido. Tra gli imputati per l'omicidio Dossetti ci sono Chávez Dominguez, Ricardo Eliseo, Larcebeau Aguirregaray e Juan Carlos.    
Horacio Domingo Campiglia è nato in Argentina il 6 giugno del 1949. Militante dei Montoneros è stato sequestrato, insieme a Mónica Susana Pinus de Binstock, il 12 marzo 1980 all'aeroporto Galeo di Rio de Janeiro, in arrivo da Panama. Sono stati in seguito estradati illegalmente in Argentina dove sono stato visti nel centro di detenzione clandestina Campo de Mayo
Alejandro José Logoluso Di Martino è nato nel 1956 a Mar del Plata, Argentina. Militante dei Montoneros, era uno studente della facoltà di agraria all'Università di La Plata. È stato militante della Juventud Trabajadora Peronista (JTP), poi confluita nei Montoneros. Venne arrestato ad Asunción in Paraguay il 29 marzo 1977 insieme alla fidanzata Dora Marta Landi, al connazionale José Nell e ai cittadini uruguaiani Gustavo Edison Insaurralde e Nelson Rodolfo Sanatana Scotto, mentre cercavano di acquistare dei passaporti falsi con cui raggiungere il Brasile e poi scappare in Europa. Sono stati torturati dalla Polizia "tecnica" paraguaiana e, in seguito, prelevati dalle autorità argentine il 16 maggio 1977, portati al campo ESMA di Buenos Aires e successivamente uccisi in uno dei cosiddetti "voli della morte".

Dora Marta Landi Gil nasce il 18 marzo 1955 a Tandil, Argentina. Milita nei Montoneros e da Tandil si trasferisce per studiare a La Plata, dove entra nel gruppo peronista d’ispirazione socialista. Viene arrestata ad Asunción del Paraguay il 29 marzo 1977 insieme al fidanzato Alejandro Logoluso, al connazionale José Nell e ai cittadini uruguaiani Gustavo Edison Insaurralde e Nelson Rodolfo Santana Scotto, mentre cercano di acquistare dei passaporti falsi con cui raggiungere il Brasile e poi scappare in Europa. Vengono torturati dalla Polizia "tecnica" paraguaiana che, venuta a conoscenza della loro militanza politica, informa le autorità militari argentine. Prelevati in seguito con un aereo della Marina Militare argentina il 16 maggio del 1977, sono stati, presumibilmente, portati al campo ESMA di Buenos Aires e successivamente uccisi in uno dei “voli della morte”.

Lorenzo Viñas è nato in Argentina il 20 giugno del 1955. Militante dei Montoneros, è stato arrestato dalla Polizia brasiliana ed uruguaiana il 26 maggio 1980 mentre scappava dall'Argentina per andare in Italia da sua madre Adelaide Gigli. 

Juan Maino nasce a Santiago del Cile il 19 febbraio 1949. Militante del Movimiento de Acción Popular Unitaria (MAPU), si laurea in ingegneria e diventa inoltre un fotografo. Addetto alla segreteria politica clandestina del MAPU, viene arrestato dalla DINA a Santiago il 26 maggio del 1976 e portato in un primo momento al centro di torture di Villa Grimaldi, per poi essere trasferito a Colonia Dignidad, dove si presume sia stato ucciso.

Juan José Montiglio nasce a Santiago del Cile il 24 giugno del 1949. Era un militante del Partito Socialista. Studente universitario di biologia, era capo della Guardia de Amigos del Presidente (GAP), la scorta personale di Salvador Allende. Arrestato durante gli scontri a fuoco che si sono verificati l'11 settembre del 1973, il giorno del Golpe, nel Palazzo della Moneta nella capitale del Cile. È stato visto insieme ad altri prigionieri al reggimento "Tacna", dove si presume che sia stato ucciso.

Jaime Patricio Donato Avendaño è nato a Santiago del Cile il 30 maggio 1934. Era un militante del Partito Comunista. Con una lunga esperienza sindacale, nel 1976 Donato era parte della Direzione del PC. È stato arrestato insieme ad altri dirigenti del partito il 5 maggio del 1976 in una trappola messa in atto dalla DINA nella casa di Calle Conferencia dove si doveva tenere riunione della direzione clandestina. Si presume che sia stato portato a Villa Grimaldi prima di essere ucciso.

Daniel Alvaro Banfi Baranzano è nato il 28 ottobre 1950 a Montevideo, Uruguay, era militante del MLN-Tupamaros. Sequestrato in Argentina il 13 settembre del 1974 nella località di Haedo nella periferia di Buenos Aires. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato il 29 ottobre insieme a quello di altri due uruguaiani, Guillermo Jabif e Luis Latrónica, a San Antonio di Areco, a 159 km dalla Buenos Aires. Questo massacro è stato imputato alle “AAA” o Triplice A, Alianza Argentina Anticomunista: è stata la prima operazione omicidiaria in cui sono intervenuti poliziotti e servizi segreti uruguaiani e argentini.

Héctor Giordano Cortazzo è nato il 13 maggio 1938 a Durazno in Uruguay. Militante del PCR, viene sequestrato tra il 7 e il 9 giugno 1978 a Buenos Aires. Héctor Giordano è stato visto in un centro clandestino di detenzione sito nelle vicinanze della base aeronautica militare a El Palomar nella Provincia di Buenos Aires. 

Gerardo Francisco Gatti Antuña è nato il 30 aprile 1931 a Montevideo. Fondatore del PIT-CNT. Sequestrato il 9 giugno 1976 a Buenos Aires, il sindacalista e dirigente del Partido para la Victoria del Pueblo (PVP), Gerardo Gatti è stato detenuto presso il centro di torture e sterminio Automotoras Orletti, luogo specializzato nelle operazioni gestite in collaborazione tra la DINA cilena, l'OCOA uruguaiano, la SIDE argentina con il sostegno della Polizia federale e l'esercito argentino.

Armando Bernardo Arnone Hernández - (20/08/1952, Montevideo, Uruguay) viene sequestrato il 1° ottobre del 1976 a Buenos Aires. Era militante del PVP e sarebbe stato deportato nel centro di torture “Automotoras Orletti”. Ancora desaparecido. 

Edmundo Sabino Dosetti Techeira - (19/11/1952, Montevideo, Uruguay). Sequestrato a Vicente López, in Provincia di Buenos Aires, insieme a sua moglie Ileana Sara María García Ramos il 21 dicembre 1977. Militante nei Grupos de Acción Unificadora” (GAU). Ancora desaparecido

Ileana Sara María García Ramos de Dosetti è nata il 31 marzo 1954 a Montevideo. 
Militante dei GAU. È stata sequestrata il 21 dicembre 1977 a Vicente López, nella periferia di Buenos Aires, insieme al marito Edmundo Sabino Dosetti Techeira. Era attiva militante nei Grupos de Acción Unificadora del Frente Amplio

Yolanda Iris Casco Ghelpi de D'Elia - (28/12/1945, Salto, Uruguay) Sposata con Julio César D’Elía Pallares, militante dei Grupos de Acción Unificadora (GAU), è stata sequestrata il 22 dicembre del 1977 a San Fernando, Buenos Aires, Argentina, mentre era all’ottavo mese di gravidanza ed è stata deporta nel Pozo de Banfield. Yolanda ha dato alla luce un bambino rapito immediatamente da un ufficiale della marina argentina. Il figlio della militante ha recuperato la sua identità solo nel 1995 mentre Yolanda e suo marito sono ancora desaparecidos.

Julio César D’Elía Pallares - (28/09/1946, Montevideo, Uruguay). Sposato con Yolanda Iris Casco Ghelpi de D’Elia. È stato sequestrato il 22 dicembre del 1977 a San Fernando, Buenos Aires, Argentina. Militava insieme alla moglie nei GAU. È ancora, insieme a sua moglie, desaparecido.

Raúl Edgardo Borrelli Cattaneo è nato il 18 febbraio 1954 a Montevideo. Sequestrato il 22 dicembre 1977 a Lanús, nella periferia di Buenos Aires. È stato visto nel centro di detenzione chiamato Pozo de Quilmes, da dove sarebbe stato trasportato in Uruguay per essere ucciso. 

Raúl Gambaro Nuñez - (12/10/1939, Montevideo, Uruguay), era dirigente sindacale e militante GAU. È stato sequestrato il 27 dicembre 1977 nella sede della direzione nazionale delle migrazioni di Buenos Aires, da parte delle Fuerzas Conjuntas dell’Uruguay. Visto nel centro “Pozo de Banfield” potrebbe essere stato trasferito in Uruguay. È ancora desaparecido

María Emilia Islas Gatti de Zaffaroni - (11/04/1953, Montevideo, Uruguay). Sequestrata a Vicente López, Provincia di Buenos Aires il 27 settembre 1976, insieme suo marito Jorge Zaffaroni e sua figlia Mariana di 18 mesi. Erano militanti del PVP. Sono stati deportati nel centro di detenzione di Orletti. Mariana è stata rapita da un agente del SIDE e solo nel 1992 ha recuperato la sua identità. María Emilia e suo marito sono ancora desaparecidos

Juan Pablo Recagno Ibarburu è nato il 29 gennaio 1951 a Montevideo. Era militante del PVP. Sequestrato il 2 ottobre 1976 a Buenos Aires, è stato portato nel centro “Automotores Orletti”. È iscritto all'Anagrafe di Roma, dove risulta ancora in vita.

Alberto Corchs Laviña
Nato a Montevideo il 19 aprile 1946. Studente di ingegneria e docente in Uruguay. In Argentina era impiegato presso una società di assicurazioni. Era militante dei GAU, del Frente Amplio e dell’UAL. Scompare il 21 dicembre 1977 quando viene sequestrato presso domicilio a La Lucila insieme alla moglie Elena Lerena. Il piccolo figlio fu lasciato ai vicini. Una settimana dopo i sequestratori tornarono per prendere anche il bambino ma, fortunatamente, lui già era in Uruguay con i nonni. I luoghi di detenzione furono probabilmente il Pozo di Banfiel e il Pozo de Quilmes. Lui e sua moglie sono ancora desaparecidos.

Elena Paulina Lerena Costa de Corch, nata a Montevideo il 22 meggio 1947, era un funzionario nell’amministrazione scolastica in Uruguay e impiegata in un laboratorio in Argentina. Militante GAU, Frente Amplio, UAL. Scompare il 21 dicembre 1977 quando viene sequestrata nel suo domicilio a La Lucila insieme al marito Alberto Corchs. Il piccolo figlio fu lasciato ai vicini. Una settimana dopo i sequestratori tornarono a prendere anche il bambino ma lui già era in Uruguay con i nonni. I luoghi di detenzione probabile furono il Pozo di Banfiel e il Pozo de Quilmes o il COTI Martinez. Lei e suo marito sono ancora desaparecidos.

Alfredo Fernando Bosco Muñoz
Nato il 29 settembre 1953 a Mercedes in Uruguay. Studente di Economia, impiegato nel Banco Financiero sudamericano, era militante GAU, Frente Amplio, FEUU, AEBU e CNT. Sequestrato il 21 dicembre 1977, probabilmente fu detenuto presso il Pozo di Banfiel. Ancora desaparecido. 

Guillermo Manuel Sobrino Berardi
Nato il 14 dicembre 1944 a Montevideo, era funzionario della Facoltà di Medicina in Uruguay e svolgeva l’attività di tipografo nel quartiere di Pompeya a Buenos Aires. Militante AMS (Agrupaciones de Militantes Socialistas) e UAL (Unión Artiguista de Liberación) in Argentina. Sequestrato il 22 dicembre 1977 è stato portato nel centro di detenzione Pozo de Quilmes. Ancora desaparecido. 

Gustavo Alejandro Goycochea Camacho
Nato il 14 agosto 1949 a Paso de los Toros in Uruguay. Funzionario amministrativo presso il saponificio Bao S.A. in Uruguay, licenziato nel 1973. In Argentina funzionario amministrativo dell’azienda Electrolux. Militante GAU, Frente Amplio, Sindacato dell’industria (SIQ), CNT e in Argentina UAL. Sequestrato il 23 dicembre 1977 insieme a sua moglie Graciela Basualdo presso il loro domicilio nel quartiere di Barracas a Buenos Aires. Il figlio di due anni fu lasciato a una vicina. I probabili centri di detenzione furono il COTI Martinez e il Pozo de Banfield. Lui e sua moglie sono ancora desaparecidos. 

Graciela Noemi Basualdo Noguera de Goycochea
Nata il 19 settembre 1956 a Buenos Aires. Impiegata presso l’azienda Pirelli. Militante o vincolata ai GAU e al Frente Amplio. Sequestrata il 23 dicembre 1977 insieme a suo marito Gustavo Goycoechea presso il loro domicilio nel quartiere di Barracas a Buenos Aires. Il figlio di due anni fu lasciato a una vicina. I probabili centri di detenzione furono il COTI Martinez e il Pozo de Banfield. Lei e suo marito sono ancora desaparecidos.

María Antonia Castro Huerga de Martínez
Nata il 3 settembre 1948 nel dipartimento di Florida. Medico psichiatra presso il Casmu e Hospital Italiano a Montevideo e presso il dipartimento di medicina nucleare a Buenos Aires. Militante GAU, Frente Amplio, AEM (Asociación Estudiantes de Medicina), FEUU (Federación Estudiantes Universitarios del Uruguay). Sequestrata il 23 dicembre 1977 insieme a suo marito José Martínez nel loro domicilio del quartiere di Almagro a Buenos Aires. I probabili centri di detenzione furono il Pozo de Banfiel, il Pozo de Quilmes e forse anche il COTI Martinez. Lei e suo marito sono ancora desaparecidos. 

José Mario Martínez Suárez
Nato il 12 febbraio 1943 nel dipartimento di Florida. Studente della Escuela Universitaria de Servicio Social in Uruguay. Giornalista impiegato in una libreria in Argentina. Militante GAU e Frente Amplio. Sequestrato il 23 dicembre 1977 insieme a sua moglie Maria Castro nel loro domicilio del quartiere di Almagro a Buenos Aires. I probabili centri di detenzione furono il Pozo de Banfiel, il Pozo de Quilmes. Lui e sua moglie sono ancora desaparecidos. 

Aída Celia Sanz Fernández
Nata il 23 settembre 1950 a Montevideo. Studente di medicina in Uruguay, lavora come infermiera nell’unità di terapia intensiva dell’Asociación Española de Socorros Mutuos in Argentina. Dirigente di zona nel Movimiento de Independientes 26 de Marzo (M26), Frente Amplio e MLN-T Tupamaros. Sequestrata il 23 dicembre 1977 presso il suo domicilio di Sant’Antonio di Padova, in Argentina. È stata detenuta nei centri Pozo de Banfield, Pozo de Quilmes o Centro de Operaciones Tácticas n.1. Al momento del sequestro era in gravidanza da otto mesi e mezzo. Insieme a lei è stata sequestrata sua madre Elsa Fernández de Sanz e dopo quattro giorni il suo compagno Eduardo Gallo. Sono tutti ancora desaparecidos. La figlia Carmen Gallo Sanz, nata nel campo di detenzione, fu rapita dai sequestratori e ha recuperato la sua identità solo nel 1999.

Elsa Haydee Fernández Lanzani de Sanz
Nata il 16 gennaio 1916 a Montevideo. Pensionata senza alcuna militanza, si era recata in Argentina per assistere sua figlia Aida Sanz, incinta di otto mesi e mezzo. Fu sequestrata il 23 dicembre 1977 insieme alla figlia presso l’abitazione di Sant’Antonio di Padova. Detenuta presso il centro di detenzione clandestino di Pozo de Banfield e probabilmente anche nel COT 1 Martínez. Lei, sua figlia e suo genero sono ancora desaparecidos. La nipote Carmen, nata nel centro di detenzione, ha recuperato la sua identità nel 1999.

Atalivas Castillo Lima
Nato il 3 settembre 1930 nel dipartimento di Artigas. Era un bracciante agricolo delle piantagioni di zucchero di Bella Unión e fu inoltre un falegname in Argentina. Fondatore dell’Unión de Trabajadores Azucareros de Artigas (UTAA) e militante della CNT, integrante del Comité Central e della Comisión Política del Movimento di Liberación Nacional- Tendencia Proletaria (MLN-TP). Venne sequestrato il 23 dicembre 1977 nel suo domicilio nella località di Laferrére in Argentina. Nella stessa abitazione risiedeva una donna argentina sopranominata la Pocha che al momento dell’ingresso dei sequestratori si suicidò. Detenuto probabilmente nel centro clandestino di Pozo de Quilmes, è ancora desaparecido.

Miguel Ángel Río Casas
Nato il 30 agosto 1948 a Montevideo. Studente di diritto e barista in Uruguay, operaio in fabbrica e tappezziere in Argentina. Militante del Movimiento de Independientes 26 de Marzo (M26), Frente Amplio (FA); Movimiento de Liberación Nacional– Tupamaros (MLN- T) in Uruguay. Unión Artiguista de Liberación (UAL) in Argentina. Sequestrato il 25 o il 26 dicembre del 1977 presso il domicilio di Atalivas Castillo (anche lui detenuto desaparecido) nella località di Laferrére in Argentina. Deportato nel centro clandestino di Pozo de Quilmes, è ancora desaparecido.

Eduardo Gallo Castro
Nato il 4 novembre 1942 nel dipartimento di Salto. Bracciante agricolo presso lo zuccherificio di Bella Unión e imbianchino in Argentina, ha militato nel Movimiento de Liberación Nacional–Tupamaros (MLN-T), nell’Unión de Trabajadores Azucareros de Artigas (UTAA) e nella Convención Nacional de Trabajadores (CNT). Viene sequestrato il 25 o il 26 dicembre 1977 mentre si stava recando insieme a Miguel Rio Casas al domicilio di Atavilas Castillo, nella località di Laferrére in Argentina per informare del precedente sequestro di sua moglie Aida Sanz e della suocera Elsa Fernández. Il luogo della detenzione fu probabilmente il Pozo de Quilmes. Sono tutti ancora desaparecidos. La figlia Carmen Gallo Sanz nata nel campo di detenzione fu rapita dai sequestratori e ha recuperato la sua identità solo nel 1999.

Gustavo Raúl Arce Viera
Nato il 15 settembre 1948 a Montevideo. Studente di Medicina. Impiegato amministrativo sia nell’azienda Alpargatas di Uruguay che nell’azienda Perle in Argentina. Militante dei Grupos de Acción Unificadora (GAU), Frente Amplio (FA); Sindicato de Empleados de Alpargatas (SEA), Convención Nacional de Trabajadores (CNT). Federación de Administrativos de la Industria Textil (FAIT) (in Argentina). Sequestrato il 27 dicembre 1977 presso l’azienda Perle. Deportato nel Pozo de Banfield. Ancora desaparecido. 


Juvelino Andrés Carneiro Da Fontoura Gularte
Nato il 4 febbraio 1943 nel dipartimento di Rivera. Studente universitario in Uruguay, impartiva lezioni private in Argentina. Militante del Partito Comunista Rivoluzionario (PCR). Sequestrato il 30 dicembre 1977 nella sua abitazione a Buenos Aires insieme a sua moglie Carolina Barrientos Sagastibelza e Cabezudo Pérez che abitava insieme a loro. Detenuto nei centri clandestini di Pozo de Banfield e Pozo de Quilmes e COT 1 Martínez. Juvelino, la moglie e Cabezudo sono ancora desaparecidos. 

Carolina Barrientos Sagastibelza de Carneiro
Nata nel 1940 in Argentina. Laureata in chimica e insegnante della stessa materia. Vincolata al Partito Comunista Rivoluzionario (PCR), è stata sequestrata il 30 dicembre 1977 nella sua abitazione a Buenos Aires insieme a suo marito Juvelino Carneiro e Cabezudo Pérez che abitava insieme a loro. È stata detenuta nel centro clandestino Pozo de Banfield. Carolina, il marito e Cabezudo sono ancora desaparecidos. 

Carlos Federico Cabezudo Pérez
Nato il 27 aprile 1948 a Mercedes nel dipartimento di Soriano. Studente di ingegneria e poi professore di matematica e di disegno. Militante del Partito Comunista Rivoluzionario (PCR), è stato sequestrato il 30 dicembre 1977 insieme a Juvelino Carneiro e Carolina Barrientos presso il loro domicilio a Buenos Aires. Detenuto presso i centri clandestini di Pozo de Quilmes e Pozo de Banfield. Carlos Cabezudo e i coniugi Carneiro-Barrientos sono ancora desaparecidos. 

María Asunción Artigas Nilo de Moyano
Nata il 26 marzo 1951 a Montevideo. Studente di medicina, era militante della Resistencia Obrero Estudiantil (ROE) in Uruguay e del Movimiento de Liberación Nacional- Tupamaros (MLN- T) in Argentina. Viene sequestrata insieme al marito Alfredo Moyano il 30 dicembre 1977 presso il loro domicilio a Berazategui in Argentina. Incinta di un mese al momento della detenzione, è stata portata presso i centri clandestini di detenzione del Pozo de Quilmes e del Pozo de Banfield. La figlia Maria Victoria nasce il 25 agosto 1978 nel centro di detenzione. Ha recuperato la sua identità nel 1987. Maria Artigas e suo marito sono ancora desaparecidos. 

Alfredo Moyano Santander (1.3.1956, Buenos Aires), nazionalizzato uruguaiano era un imbianchino e militante della Resistencia Obrero Estudiantil (ROE) in Uruguay e del Movimiento de Liberación Nacional-Tupamaro (MLN- T) in Argentina. Viene sequestrato il 30 dicembre 1977 presso il loro domicilio a Berazategui in Argentina insieme alla moglie María Artigas, incinta di un mese al momento della detenzione. Detenuto presso i centri clandestini di Pozo Quilmes, Pozo de Banfield e COT 1 Martínez. La figlia Maria Victoria nasce il 25 agosto 1978 nel centro di detenzione. Solo nel 1987 ha scoperto la sua storia. Alfredo Moyano e sua moglie sono ancora desaparecidos. 

Célica Elida Gómez Rosano
Nata il 16 febbraio 1947 nel dipartimento di Durazno. Dopo gli studi universitari, trova lavoro presso l’agenzia ufficiale di notizie in Argentina (TELAM). Non era una militante ma era legata ad alcuni militanti del Partito Comunista Rivoluzionario (PCR) e svolgeva una funzione di collegamento. È stata sequestrata il 3 gennaio 1978 mentre usciva dal lavoro e portata nel centro di detenzione clandestino il Pozo de Banfield. È ancora desaparecida. 

GLI IMPUTATI (fonti: 24marzo.org, wikipedia, memoriaviva.com, trialinternational.org, justicetribune.com)

Luis Arce Gómez, nato nel 1938 a Sucre, è stato un colonnello dell’esercito boliviano. Nel 1980 ha sostenuto il sanguinoso colpo di stato, indicato come il "Cocaine golpe" che ha portato al potere il famigerato generale Luis García Meza.

Arellano Stark, militare cileno, morto nel marzo 2016, è stato condannato per le violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura di Augusto Pinochet. Viene menzionato come una delle menti del colpo di stato dell’11 settembre che ha portato alla morte di Allende. È ricordato per essere a capo delle “carovane della morte”.

Morto nell’agosto del 2005, Juan Manuel Guillermo Contreras Sepúlveda, era un generale dell'esercito cileno. Tra il 1973 e il 1977, all'inizio della dittatura militare è stato nominato da Augusto Pinochet a capo della Direzione Nazionale dell’intelligence (DINA), una posizione attraverso la quale ha condotto una serie di attività di repressione politica - tra cui la tortura, rapimento e l'omicidio - agli oppositori del regime. Per queste violazioni dei diritti umani, è stato condannato al carcere a vita. Nel luglio 2010 ha dichiarato pubblicamente dalla prigione militare dove stava scontando la sua condanna di essere “orgoglioso del suo lavoro come capo dell'agenzia”.

Gregorio Álvarez Armelino (Lavalleja, 26 novembre 1925) è un ex dittatore militare dell’Uruguay tra il 1981 e il 1985.

Per la procura di Roma, Jorge Néstor Fernandéz Troccoli, detto alla sudamericana ha un altro soprannome. È detto “il torturatore”. È tra i rinviati a giudizio per strage, omicidio e sequestro di persona. Dal 1976 ha militato nel Fusna, un servizio di intelligence della marina dell’Uruguay. Come tenente colonnello, ha preso parte alla cosiddetta operazione Condor.  

Luis García Meza Tejada, nato l'8 agosto 1929 a La Paz, in Bolivia, è un ex dittatore boliviano. Fu un ufficiale militare di carriera salito al rango di generale durante il Regno di Hugo Banzer (1971-78). García Meza fu tra il 1980-1981 il dittatore della Bolivia.

Pedro Octavio Espinoza Bravo, nato il 19 agosto 1932, è stato brigadiere dell’esercito e comandante in seconda del DINA, la polizia segreta del regime militare di Pinochet, dopo Manuel Contreras, ed era direttore operativo del centro di detenzione di Villa Grimaldi. Come ufficiale dell’intelligence dell’esercito, ha preso parte alle tristemente note carovane della morte. È stato già arrestato e condannato per l'omicidio di Orlando Letelier, un ex ministro di Salvador Allende.

Marcelo Luis Manuel Moren Brito, nato a Temuco il 27 luglio, 1935 e morto l’11 settembre 2015 a Santiago, è stato un soldato cileno che arrivò al grado di colonnello e capo di stato maggiore della 4a divisione dell'esercito del Cile.
Egli divenne noto per il suo ruolo di agente della direzione nazionale dell’intelligence, la DINA, la polizia segreta durante il regime militare che ha governato il Cile tra il 1973 e il 1990. Ha partecipato a operazioni come le “carovane della morte” e l'omicidio di Miguel Enríquez. È stato responsabile del centro di tortura di Villa Grimaldi ed era a capo della “Brigata Caupolicán” della DINA. Per il suo ruolo in diverse violazioni dei diritti umani, venne processato e condannato dalla giustizia cilena.

Luis Joaquín Ramirez Pineda è stato il comandante del reggimento Tacna durante il colpo di stato militare dell’11 settembre del 1973. È ricordato per la sua ferocia ed è responsabile di decine di omicidi. È stato collegato al Plan Condor è ricercato da molti tribunali per tantissimi illeciti penali.

Hernán Jerónimo Ramírez Ramírez era direttore amministrativo e militare della provincia di Cautín dall’11 settembre 1973. È responsabile della morte di medici della zona. È stato il responsabile della zona di Temuco e di tutta la provincia di Cautín, tra cui le Comunità Mapuche nella zona.

Rafael Ahumada Valderrama era ufficiale d'artiglieria del reggimento Tacna. Fu coinvolto in atti di tortura e nella sparizione di prigionieri politici durante la dittatura militare. Venne processato e condannato a 20 anni da un tribunale francese per il suo coinvolgimento nella detenzione, tortura e morte del Dottore Georges Klein, arrestato l'11 settembre 1973.

Manuel Abraham Vásquez Chaguán ha fatto parte della Dina, la polizia segreta della dittatura militare di Pinochet con il grado di capitano.

José Ricardo Arab Fernández, alias "el Turco", è nato il 7 febbraio 1941. Entra nell'esercito il 1 marzo 1958. Nel 1976 partecipa alle operazioni di repressione contro gli uruguaiani nel centro clandestino di detenzione di Orletti a Buenos Aires, trasferendo illegalmente cinquanta persone. È lui ad aver trasferito María Claudia García de Gelman, nuora del poeta argentino Juan Gelman, presso la base di Valparaíso per darle la morte.

Ricardo Eliseo Chávez Dominguez, uruguaiano, a capo delle operazioni speciali del Fusna, il servizio segreto della Marina Militare. Per lui la Procura di Roma ha chiesto l’assoluzione.

José Horacio "Nino" Gavazzo Pereira, argentino, è detenuto nel carcere militare dal 2006 per più accuse di violazione dei diritti umani. È stato scelto dal colonnello Ramon Trabal come capo operativo del Servizio Informazioni Difesa.

Juan Carlos Larcebeau Aguirregaray è stato ufficiale dei servizi segreti di Stato Maggiore del Corpo dei Marines (FUSNA) da settembre 1977 al 1980.

Pedro Richter Prada (nato il 4 gennaio 1921) è un politico peruviano. È stato il primo ministro del Perù dal 31 gennaio 1979 fino al 28 luglio 1980. Il 28 dicembre 2007, il governo italiano ha emesso un mandato d'arresto per Prada per la scomparsa di 25 cittadini italiani nel 1970.

Francisco Morales Bermudez Cerruti (Lima, 4 ottobre 1921) è un politico peruviano e militare che è stato, di fatto, Presidente della Repubblica del Perù 1975-1980 nella cosiddetta "seconda fase" del governo rivoluzionario delle forze armate.

Gilberto Valentin Vázquez Bisio è nato il 20 agosto 1945. Si è unito l'esercito marzo 1963. Era un colonnello dell'esercito uruguaiano durante la dittatura militare. Era inoltre un membro del Servizio Informazioni Difesa (SID) guidato dal colonnello Juan Antonio Rodríguez Buratti e dell'Organizzazione anti-sovversive attività di coordinamento (OCOA), un'organizzazione attiva in Uruguay e Argentina. Durante gli anni della dittatura militare in Uruguay (1973-1985), circa 200 uruguayani - attivisti principalmente di sinistra - sono state vittime di sparizione forzata. La stragrande maggioranza di queste sparizioni si è verificato in Argentina come parte dell'Operazione Condor.

Jorge Alberto Silveira Quesada è nato il 20 settembre 1945 in Uruguay. Durante la sua permanenza nell'esercito, Silveira ha lavorato in tutti i principali centri di tortura. Nonostante le numerose denunce contro di lui, in seguito è diventato un funzionario parlamentare e ha continuato la sua carriera militare fino al suo pensionamento come il colonnello nel 2000.
Il 19 giugno 2002, con l'aiuto del Centro di Studi Giuridici e Sociali, le famiglie di Juan Gelman e María Claudia García hanno denunciato Silveira e altri sei militari per la scomparsa di Maria Claudia Garcia Iruretagoyena de Gelman.

José Felipe Lima Sande, argentino, noto anche come "310", è nato il 15 aprile 1948. In giovane età entra a far parte del Ministero degli Interni, dove inizia a lavorare per le forze di polizia metropolitana. Nel 1976 entra a far parte del SID e lavora nel centro di tortura noto come "Carlos 300" che operava all'interno del 13° battaglione di fanteria.
Nel 1985, nel governo del presidente Julio María Sanguinetti, viene stato nominato a capo delle istituzioni criminali. È stato membro dell’organizzazione di coordinamento delle operazioni anti-sovversive (OCOA).

Ricardo José Medina Blanco, uruguaiano, è nato il 1° agosto 1948. Si è unito alla polizia il 30 marzo 1966. Nel 1974 è diventato un capitano della guardia metropolitana (ora la guardia di fanteria). A partire da luglio 1976 ha lavorato presso la Direzione Nazionale di informazioni e intelligence. È stato responsabile della custodia dei centri segreti di detenzione.

Ernesto Avelino Pereira Ramas, argentino, è nato nel 1936 e si è unito all'esercito l’1marzo 1955. Dal 1975 ha lavorato come comandante nell’Agenzia di coordinamento delle operazioni di controinsurrezione (OCOA) nella "300 Carlos" e poi nelle operazioni di "la Tablada". In seguito ha prestato servizio presso il Comando Generale dell'Esercito.