sabato 1 marzo 2025

Il gaslighting di Trump si fonda sul nomos della terra

L’incontro alla Casa Bianca tra Zelensky e Trump non è solo un disastro diplomatico mai visto, ma è un’umiliazione architettata tramite una tecnica specifica: il gaslighting, e cioè la manipolazione politica e giuridica del presidente degli USA, posta in essere con la complicità di Vance e di tutti quelli che credono che il nomos – ossia la legge, il diritto, la giustizia – debba andare indietro alla sua radice etimologica nemein, che significa in primo luogo “prendere, conquistare”. 

Guardare al diritto attraverso l’atto primigenio della conquista-appropriazione è una visione che nel tempo l’umanità ha provato ad abbandonare, per dare alla legge il compito di limitare la guerra di conquista e le aggressioni alla sovranità e all’integrità territoriale degli Stati; in poche parole, di limitare la legge del più forte fisicamente e militarmente.

Il diritto affonderebbe le sue radici nell’appropriazione (violenta) della terra e ieri, in quell’incontro, Trump e Vance hanno incarnato questa visione, bullizzando Zelensky e calpestando la memoria di tutte le vittime della guerra in Ucraina.

Per capire da dove arriva questa visione del mondo, vi consiglio di leggere Le categorie del Politico di Carl Schmitt e poi –  anzi prima – Diritto e conflitti di Gaetano Azzariti, mio maestro e grande studioso del controverso filosofo tedesco (vedi pp. 282 e seguenti). 

Provate poi a pensare a Gaza: questo stesso paradigma può infatti applicarsi anche alla Striscia e, in generale, alla questione palestinese dalla Nakba in poi, con la cacciata dei palestinesi dalle loro terre.