martedì 21 luglio 2015

Piazza GiulianiAlimonda


Cominciavo a percepire il fermento dei mei 16 anni, delle passioni politiche raccontate dai grandi, della globalizzazione, quel neonato termine nel vocabolario delle nostre discussioni, mentre sentivo della storia di Carlo, ammazzato al G8 di Genova, in quella oscura pagina della storia.

Vorrei ricordare Carlo, stasera, scrivendo quelle parole che gli dedicai nel 2001, nell'anno successivo alla sua morte quando, andando a trovarlo lì, a piazza Alimonda, posai un foglio, con pochissime parole, un verso, in quel punto della piazza che aveva raccolto nel tempo tutti i pensieri per lui.
Lo posai lì, quel foglio scritto a mano con una bic blu, custodito da una guaina plastificata per evitare che si potesse sgualcire all'arrivo dei primi temporali estivi. Lo posai lì con i miei 16 anni, con l'emozione, la forza e la convinzione che quel gesto potesse davvero avere un effetto salvifico, quasi magico. Lo posai con l'aria di chi stesse facendo davvero qualcosa di importante.
E, nonostante tutto, lo era.

"E le mie idee continueranno a valore/anche se sarò sottoterra, non sarò morto"

Ciao Carlo

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